Lo stereotelemetro è uno strumento che risale ai primi anni del ventesimo secolo. E' stato inventato da Carl Pulfrich e successivamente prodotto in Italia e in tutto il mondo grazie al contributo delle aziende Carl Zeiss e San Giorgio. Come ogni prodotto sul mercato, per essere richiesto necessita di una richiesta. La richiesta dello stereotelemetro si alzò esponenzialmente allo scoppio delle guerre mondiali; così come in numerose altre battaglie che caratterizzarono il secolo come la battaglia dello Jutland. Per questo motivo questo strumento può simbolicamente essere correlato a Marte, Dio della guerra. E' interessante notare come lo strumento in esame venne utilizzato nel campo della misura e del puntamento dagli artiglieri principalmente come strumenti di misura di distanze sul mare aperto; venivano appostati infatti su grandi navi da battaglia piuttosto che sulla terra ferma. Anche famose navi italiane li possedevano: tra le più importanti vi è sicuramente la Giulio Cesare o la Regia Marina. Lo stereotelemetro si basa sul principio fisico della parallesse ed è costituito da diversi materiali, tra i più importanti sicuramente i prismi ottici in grado di riflettere la luce. Col tempo si svilupparono diversi tipi di stereotelemetri: telemetri a coincidenza, telemetri laser, telemetri ottici dettagliatamente descritti da brevetti e viste esplose. Inoltre, di stereotelemetri ve ne furono creati di tutte le misure; quelli di grandi dimensioni venivano posizionati nelle navi sulle cosiddette torrette telemetriche poste in senso trasversale rispetto alla prua ed erano montate su ammortizzatori speciali, allo scopo di ridurre gli effetti delle vibrazioni della nave derivate dalle sue apparecchiature in moto e, soprattutto, dal moto ondoso in navigazione. Su ogni torretta risiedevano in particolare due stereotelemetri, uno detto "alto" con visione diretta e uno detto "basso", a visione indiretta o retrovisione. Quelli di piccola dimensione, invece, adatti per misure di breve distanza, sono ancora oggi conservati in musei come all'istituto geografico militare di Firenze. Questi strumenti divennero però obsoleti già verso la seconda metà del ventesimo secolo e furono soppiantati o inutilizzati quando prese piede l'elettronica ovvero la scienza che concerne l'emissione e la propagazione degli elettroni nel vuoto o nella materia. Questa nuova tecnologia si concretizzò, infatti, con l'avvento del radar. Il radar è un sistema che utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio o microonde per il rilevamento e la determinazione della posizione ed eventualmente della velocità di oggetti sia fissi che mobili, come aerei, navi, veicoli e per questo motivo sicuramente più affidabile. Nonostante ciò i stereotelemetri ebbero di certo un ruolo fondamentale per determinare gli esiti dei conflitti tra nazioni e furono anche oggetto di numerosi libri che li utilizzarono sia come testimonianza per il racconto di grandiose imprese belliche che per descrivere l'arguto e minuzioso modello matematico che c'è dietro questi strumenti. Norme e standard dello strumento posso essere visionati qui.
venerdì 25 dicembre 2020
giovedì 17 dicembre 2020
STEP #26 - La scienza e gli strumenti scientifici
Essendo costituito da prismi di riflessione totale e prismi di deflessione, lo stereoscopio per una misurazione attendibile e precisa della distanza sfrutta molto la luce e in particolare la sua riflessione che è il fenomeno per cui un'onda luminosa, che si propaga lungo l'interfaccia tra differenti mezzi, cambia di direzione a causa di un impatto con un materiale riflettente.
giovedì 3 dicembre 2020
STEP #25 - Cose personali
Oggetto del passato: COMPUTER
Da buon ingegnere informatico non potevo che portare questo oggetto. La mia passione per l'informatica è iniziata quando all'età di circa 10 anni, mio padre portò a casa un computer nel quale vi era preinstallato Windows XP come sistema operativo. Mi insegnò come usare Paint, Word e molti altri programmi con i quali cominciai a muovere i primi passi nel mondo dell'informatica.
venerdì 27 novembre 2020
STEP #24 - Le parole nella storia
Molte marine militari, fra cui la Regia Marina, la marina militare francese e quella statunitense, adottarono i telemetri e in particolare anche gli stereotelemetri a partire dal 1900 e li utilizzarono per tutta la durata delle guerre. Con la fine della seconda guerra mondiale e in seguito al referendum con cui in Italia veniva abolita la monarchia e proclamata la repubblica, la denominazione della forza armata cambiò in Marina Militare e, infatti, come si può notare dal grafo la parola non venne più utilizzata.
lunedì 23 novembre 2020
STEP #23 - La normativa
Norme:
- Non esporre lo stereotelemetro ad alte temperature, alla luce diretta del sole, a livelli elevati di umidità dell’aria o all’umidità diretta.
- La manutenzione e le eventuali riparazioni dello stereotelemetro possono essere effettuate solo da personale qualificato.
- Non utilizzare lo stereotelemetro con le mani bagnate.
- Non aprire la struttura dello stereotelemetro e non fare nessun tipo di modifica tecnica.
- Pulire lo stereotelementro con un panno inumidito.
- Non utilizzare detergenti o solventi.
- Non utilizzare il telemetro in condizioni ambientali (temperatura, umidità dell’aria...) che non si trovino entro i limiti stabiliti dalle specifiche tecniche.
- Tenere presente che se non si seguono queste istruzioni si possono provocare guasti allo stereotelemetro o causare lesioni personali.
Specifiche tecniche e standard:
- Campo di misura della distanza 6 … 800 m
- Precisione ±1 m; ±0,2 %
- Risoluzione 1
- Campo di misura della velocità 0 … 300 Km/h
- Precisione ± 5 km/h ± 1 m/s
- Risoluzione 1 in Km/h
- Misura delle lenti 24 mm
- Misura degli oculari 16 mm
- Zoom Di 6 ingrandimenti
- Angolo di visuale 7 °
- Regolazione della diottria ± 4
- Temperatura di funzionamento -20 … +50 °C
- Dimensioni 12 m per grossi calibri da 381 mm 5 m per i cannoni da 152 mm
STEP #22 - Un manuale d'uso
Una volta acquistato lo stereotelemetro, posizionarlo sul torrione rotante dalla propria nave. La regolazione iniziale da compiere è la misura della distanza in millimetri tra il centro della pupilla dell'occhio destro a quella dell'occhio sinistro dell'operatore stereotelemetrista. Fatta tale operazione, lo stereotelemetrista inquadrerà un campo visivo circolare al centro del quale si avrà un rombo intertesecato da due linee diagonali tratteggiate. Le linee tratteggiate poste al di sopra del rombo sono "davanti" al rombo, mentre le sottostanti, sono "retrostanti" al rombo stesso, ma tutte sullo stesso piano.
Il misuratore, prendendo di mira un bersaglio scelto, deve utilizzare l'apposito bottone di collimazione, in modo da portare il rombo citato sullo stesso piano del bersaglio per avere la misurazione della distanza. Accanto al bottone di collimazione, c'è un tasto che, una volta premuto, trasmetterà automaticamente la distanza misurata alla centrale di tiro.
giovedì 19 novembre 2020
STEP #21 - Nei fumetti
La Battaglia dello Jutland fu il più grande scontro navale della prima guerra mondiale in termini di naviglio impiegato: ebbe luogo fra il 31 maggio e il 1º giugno 1916 nelle acque del Mare del Nord, e vide scontrarsi le principali flotte da guerra operative nel corso del conflitto; la Royal Navy britannica comandata da John Jellicoe e Daviv Beatty e la Kaiserliche Marine tedesca comandata da Reinhard Scheer e Franz von Hipper.
Durante questa sanguinosa battaglia, in particolare, si confrontarono le prestazioni tra i telemetri a coincidenza Barr & Stroud della marina inglese e i telemetri stereoscopici Zeiss della marina imperiale tedesca.
STEP #20 - Il marchio
A ridosso della prima guerra mondiale l'azienda San Giorgio investe in nuovi impianti e attrezzature, per estendere le sue produzioni agli strumenti ottici, partendo dai vari strumenti connessi al puntamento delle artiglierie, per cui l'Italia deve ancora rivolgersi per lo più all'estero.
Il processo di rinnovamento delle artiglierie era iniziato, in Europa, già dalla fine dell'Ottocento. Strumenti ottico-meccanici adeguati agli aumenti di potenza e gittata si erano subito rivelati necessari sia in terra che in mare. Le produzioni ottiche passano gradualmente da una fase artigianale (1911) ad una industriale, grazie a cospicue commesse statali.
L'allargamento del raggio d'azione è sancito da una nuova denominazione, San Giorgio – Società Anonima Industriale, nel 1914, quando l'azienda acquisisce ordini tali da avere lavoro assicurato per tre anni.
Fino a questo momento le esperienze italiane nell'uso di questi strumenti [i telemetri] erano state condotte con materiali acquistati all'estero, soprattutto in Germania. Il conflitto impone "l'urgente necessità di far allestire in Italia i telemetri necessari; problema non facile perché, oltre ad un complesso attrezzamento tecnico, richiedeva anche un personale specializzato, che non esisteva. Pur tuttavia le insistenti pressioni fatte dall'Ispettorato delle costruzioni d'artiglieria, convinsero due delle nostre principali Ditte costruttrici di apparecchi ottici ad assumersi l'arduo compito. Tali Ditte furono la San Giorgio e le Officine Galileo: la prima si ispirò per le sue iniziali costruzioni al modello del telemetro Colzi-Bardelli". Questo primo telemetro italiano, presentato nel 1911, era stato ideato dall'ottico Colzi e realizzato inizialmente dall'industriale Bardelli. In campo navale, invece, è all'inizio del 1914 che il tenente di vascello Resasco presenta al Ministero della Marina uno studio su un nuovo tipo di telemetro navale, destinato a misurare variazioni di distanza anziché distanze, e comunica che la San Giorgio si offre di costruire lo strumento in 40 giorni dall'ordinazione. Tale strumento avrebbe avuto 35 ingrandimenti e un grado e mezzo di campo. Il prezzo è previsto in lire 1000 [circa 3600 € al 2008] per ogni esemplare dopo il primo che sarebbe stato fornito gratuitamente.
domenica 15 novembre 2020
STEP #19 - L'abbecedario
A: Artigliere
B: Binocolo
C: Carl Pulfrich
D: Deflessione
E: Energia Potenziale
F: Firenze
G: Guerre mondiali
H: Hector de Grousilliers
I: Istituto geografico militare
L: Lastre
M: Misura
N: Navi
O : Obiettivi
P: Parallasse
Q: Quota
R: Rombo
S: San Giorgio
T: Torretta telemetrica
U: Universale
V: Vetrini
Z: Zeiss
STEP #18 - Il francobollo
Francobollo Regia Marina Italiana, anno di emissione: 1931
Al momento dell'entrata in guerra dell'Italia contro gli Imperi centrali il 24 maggio 1915, la Regia Marina fu impegnata in azioni di pattugliamento dell'Adriatico, di supporto all'ala destra dell'esercito impegnato sull'Isonzo e di blocco del litorale austro-ungarico e del Canale d'Otranto. Nel corso del conflitto venne dato notevole impulso, sul fronte dei mezzi a disposizione, allo sviluppo della componente aerea della Marina. Furono infatti utilizzati, da quest'ultima, oltre agli aerei e ai dirigibili di stanza a terra anche idrovolanti installati a bordo e furono inoltre concepiti ed approntati nuovi mezzi d'assalto e mezzi veloci:
- tra i primi la Torpedine semovente Rossetti detta "mignatta": un siluro guidato da un equipaggio e dotato di due cariche esplosive da 175 kg ciascuna;
- come mezzo veloce d'assalto venne invece sviluppato il motoscafo armato silurante (MAS), cioè un'unità leggera, veloce, fornita di mitragliera, con siluri e bombe anti-sommergibile, sviluppata allo scopo di compiere azioni di sabotaggio dei porti nemici dell'alto Adriatico e di contrastare i sommergibili.
- il telemetro stereoscopico. Questo telemetro era molto più preciso del telemetro a coincidenza, perché molto meno influenzato dal rollio e dal beccheggio della propria nave e richiedeva particolari doti naturali da parte dei telemetristi ed un particolare allenamento. La precisione delle misure tendeva a decrescere con l’affaticamento della vista dei telemetristi i quali, ad ogni buon conto erano esonerati dalle guardie a da tutti i lavori pesanti di bordo tanto che erano scherzosamente chiamati “le signorine”. In entrambi i telemetri la precisione aumentava con l’aumentare della base (larghezza) dello strumento. Anche se durante la guerra, sulla Regia Marina, i telemetri a coincidenza non vennero mai abbandonati, i telemetri stereoscopici finirono col prevalere. A bordo di una grande nave era installato almeno un telemetro in ogni torre, uno o due telemetri in apposite torrette telemetriche e due nella Stazione per la Direzione del Tiro (S.D.T.).
sabato 14 novembre 2020
STEP #17 - I brevetti
TELEMETRO A COINCIDENZA CON ASSI OTTICI INCLINATI RISPETTO ALLA BASE TELEMETRICA
L'invenzione si prefigge lo scopo di realizzare un telemetro di ingombro limitato e di sostanziale leggerezza, e particolarmente adatto alla applicazione su armi leggere e su complessi portatili. II telemetro secondo l'invenzione, è caratterizzato dal fatto che gli assi ottici dei due prismi di riflessione, situati in corrispondenza della base telemetrica e lungo i quali si trovano due obiettivi sono fra loro paralleli chiamati sezione, contenuti in un piano passante per la base telemetrica ed inclinati rispetto ad essa; che il complesso ottico di miscelamento comprende due prismi di deviazione e spezzamento inclinati corrispondentemente, per raccogliere direttamente i fasci di raggi da riflettere; inoltre, in detta sezione di uno dei due fasci è inserito un organo ottico orientabile, al fine di traslare la rispettiva semi-immagine parallelamente alla base del telemetro.
TELEMETRO A LASER
TELEMETRO OTTICO A CORRELAZIONE
venerdì 6 novembre 2020
STEP #16 - Anatomie
STEP #15 - I numeri
1893: Anno in cui lo stereotelemetro fu inventato da A. Hector de Grousilliers.
1906: Anno in cui Carl Zeiss acquistò il brevetto e mise in produzione lo strumento.
1908: Anno in cui Carl Pulfrich, presso la Carl Zeiss, ne sviluppò un modello.
1912: Anno in cui la marina da guerra tedesca adottò gli stereotelemetri.
12: E' la misura, in metri, degli stereotelemetri prodotti dalle Officine Galileo di Firenze e anche degli stereotelemetri presenti nella corazzata della Classe Littorio, dedicati ai grossi calibri da 381 mm.
5: E' la misura, in metri, per i cannoni da 152 mm.
800: E' la misura, in metri, del campo di misura di uno stereotelemetro.
24: E' la misura, in millimetri, degli oculari costituenti lo steretelemetro.
18: E' la misura, in millimetri, delle lenti costituenti lo stereotelemetro.
83: Identificativo dello strumento conservato nel museo presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze.
giovedì 5 novembre 2020
STEP #13 - La pubblicità
Nei primi anni del 1900 vengono prodotti i primi modelli di televisione e con essa cresce di conseguenza la necessità di sponsorizzare i propri prodotti e strumenti attraverso la pubblicità. In realtà già nell'Ottocento molti giornali erano ricchi di messaggi pubblicitari, nonostante questo nella storia non si ha traccia di pubblicità relative a stereotelemetri. Questo è dovuto probabilmente al fatto che questo oggetto non riguardava le necessità o l'uso comune del popolo ma bensì era ristretto all'interesse delle sole aziende o organizzazioni che trovavano poi impiego dello stesso in campo militare o navale.
Le principali caratteristiche dello strumento che avrebbero potuto portare all'acquisto dello stesso attraverso propaganda pubblicitaria sono che lo strumento mette sempre a fuoco, l'immagine osservata appare sempre intera e non spezzata lungo una linea orizzontale, il principale vantaggio è quindi che con esso risulta più agevole inquadrare e collimare un bersaglio in movimento. Inoltre grazie al principio della parallasse lo strumento risulta essere molto accurato, anche a grandi distanze.
venerdì 30 ottobre 2020
STEP #12 - Nel cinema
Nel link in fondo al blog grafica, animazione, mappe animate e fotografia contemporanea illustrano un resoconto completo della battaglia dello Jutland narrata dal nipote dell'ammiraglio Jellicoe in occasione delle commemorazioni del centenario dello Jutland.
Durante questa battaglia infatti si confrontarono le prestazioni tra i telemetri a coincidenza Barr & Stroud della marina inglese e i telemetri stereoscopici Zeiss della marina imperiale tedesca.
https://www.youtube.com/watch?v=U_UryFjKUsM&ab_channel=Dreyer1916
domenica 25 ottobre 2020
STEP #11 - I costruttori
La Carl Zeiss è un'azienda con sede a Oberkochen, in Germania, attiva a livello mondiale in ambito tecnologico per la produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti ottici, meccanici ed elettronici: ottica di consumo, microscopia, tecnica medicale, metrologia industriale, tecnica dei semiconduttori, sistemi optoelettronici.
L'azienda prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia. Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857. Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei.
Marchio dell'azienda Carl Zeinn - FondatoreSTEP #10 - I libri
In seguito si riporta una bibliografia storia riguardante lo stereotelemetro:
The Optical Munitions Industry in Great Britain, 1888 - 1923 di Stephen C. Sambrook, Vol.5 Studies in Business History, 256 pagine, (65 sterline).
STEP #09 - Gli inventori
Il telemetro stereoscopico fu inventato da A. Hector de Grousilliers un ingegnere di origine alsaziana di cui non si sa praticamente nulla. Tra gli ideatori dello stereotelemetro troviamo anche Carl Pulfrich, che nel 1908, presso la Carl Zeiss, ne sviluppò un modello.
Carl Pulfrich è stato un fisico e ottico tedesco, è particolarmente noto per la sua attività di ricerca svolta nel periodo in cui lavorò per la Carl Zeiss a Iena nel corso degli anni 1880 e per aver documentato l'effetto Pulfrich, fenomeno psico-ottico che può essere utilizzato per creare un effetto 3D.
Carl Pulfrich sviluppò oltre 100 idee nel campo dell'ottica. Dal 1885 al 1899 si occupò di rifrattometria, fino al 1920 stereoscopia e poi fotometria. Costruì il rifrattometro di Pulfrich. Nel 1899 il primo stereotelemetro, nel 1901 lo stereocomparatore, usato con successo nella cartografia, e in astronomia. L'effetto Pulfrich è il risultato della sua opera in fotometria e teoria dei colori. Risultati dell'opera furono il fotometro, lo spettrofotometro e il turbidimetro.
Per saperne di più sulla sua vita: https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Pulfrich
Carl Pulfrich - Bonn, 1889STEP #08 - I materiali
Per sapere i materiali costituenti dello stereotelemetro invito il lettore a leggere un mio precedente blog:
https://sc260631.blogspot.com/2020/11/step-16.html
Questi materiali, una volta assemblati per formare lo stereotelemetro, venivano posizionati a bordo delle navi, alloggiati in torrette dette torrette telemetriche. Tali torrette erano poste in senso trasversale rispetto alla prua ed erano montate su ammortizzatori speciali, allo scopo di ridurre gli effetti delle vibrazioni della nave derivate dalle sue apparecchiature in moto e, soprattutto, dal moto ondoso in navigazione. Su ogni torretta risiedevano in particolare due stereotelemetri, uno detto "alto" con visione diretta e uno detto "basso", a visione indiretta o retrovisione. Per la retrovisione, nello stereotelemetro "basso" i vetrini di base erano sistemati dietro (e non davanti) e i prismi pentagonali erano disposti diversamente per avere la retrovisione. Vi erano molti tipi di prismi: in particolare, nel prisma a riflessione totale il raggio luminoso che emerge dal prisma è perpendicolare al raggio incidente, erano mezzi trasparenti limitati da superfici piane non parallele, molto utili e usati in campo ottico.
Questi materiali però diventarono ben presto obsoleti e furono soppiantati o inutilizzati quando prese piede l'elettronica ovvero la scienza e la tecnica che concerne l'emissione e la propagazione degli elettroni nel vuoto o nella materia. Questa nuova tecnologia si concretizzò, infatti, con l'avvento del radar. Il radar (in italiano: "radiorilevamento e misurazione di distanza") è un sistema che utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio o microonde per il rilevamento e la determinazione (in un certo sistema di riferimento) della posizione (coordinate in distanza, altezza e angolo) ed eventualmente della velocità di oggetti (bersagli, target) sia fissi che mobili, come aerei, navi, veicoli.
STEP #07 - Il mito
Marte, figlio della Dea Tellus e di Giove, era inizialmente il Dio della fertilità, della vegetazione e dei giardini, ma anche della folgore, del tuono e della pioggia. In seguito venne associato esclusivamente alla guerra e la battaglia, tanto importante per l'impero romano. In quanto Dio della primavera, quando rinasce la vegetazione, si tenevano le principali celebrazioni e feste a lui dedicate. Ma in seguito perché in primavera ricominciavano le guerre. Come protettore dalle calamità agricole abbiamo la preghiera rimastaci nel "De agri cultura" di Catone, che lo invoca per proteggere i campi da ogni tipo di sciagura e malattia. Gli fu dedicata la "legio sacrata", cioè la legione Sannita, detta anche linteata, cioè bianca.
STEP #06 - Il simbolo
L'iconografia dello stereotelemetro si esprime simbolicamente e allegoricamente attraverso le navi antiche che, durante la prima e seconda guerra mondiale, ospitavano tale strumento a bordo. Tale strumento può essere quindi visto come presagio di morte e distruzione.
Affondamento della Prince of Wales e della Repulse - 1941
sabato 17 ottobre 2020
STEP #05 - Il principio fisico
Il principio che sta alla base dello stereotelemetro è la parallasse. L'accuratezza dello strumento è proporzionale alla distanza tra gli obiettivi dei quali è dotato. Nel caso degli strumenti asserviti alle artiglierie navali, la massima distanza possibile tra gli obiettivi dipendeva dalla dimensione della nave sulla quale l'apparecchio era installato e dal tipo di arma cui lo stereotelemetro era dedicato: maggiore la gittata dell'arma, maggiore l'accuratezza di puntamento a distanza richiesta.
STEP #04 - La scienza
mercoledì 14 ottobre 2020
#STEP 03 - Un glossario
Lo steoretelemetro è realizzato da:
1. Vetrino di base: si tratta di una piccola lastra di vetro utilizzata per collocarvici sopra il campione da osservare.
2. Prisma pentagonale di base.
3. Obiettivi: dispositivi ottici in grado di raccogliere e riprodurre un'immagine.
4. Prisma a riflessione totale.
5. Prisma deflettore.
6. Lastra a facce piane per rettifica in altezza.
7. Lastra a facce piane per rettifica in distanza.
8. Vetrini dei micrometri.
9. Oculari: sono lenti che servono da interfaccia tra l'occhio dell'osservatore e la strumentazione ottica da utilizzare.
Prisma pentagonale, prisma riflessione totale e prisma deflettore sono elementi ottici trasparenti con superfici piatte e lucide che rifrangono la luce, mentre la lastra a facce piane nelle due versioni per rettifica in altezza e in distanza è un corpo che ha due dimensioni prevalenti rispetto alla terza, delimitato quindi da due facce piane parallele poste ad una distanza molto piccola.
L'immagine qui riportata chiarisce meglio la struttura dei componenti e la loro disposizione.
venerdì 9 ottobre 2020
STEP #02 - L'immagine
Di seguito possiamo visualizzare un'immagine storica dello strumento:
STEP #01 - Il nome
Lo stereotelemetro o telemetro stereoscopico era uno strumento di misura e puntamento per artiglierie.
Di seguito possiamo trovare la traduzione del nome in alcune lingue straniere:
-Inglese: "stereotelemeter"
-Spagnolo: "estereotelemetro"
-Francese: "stéréotélémètre"
Il nome deriva da "telemetro", ovvero uno strumento usato per misurare la distanza di un oggetto dall'osservatore.
Questi strumenti, infatti, si radicarono prevalentemente durante lo scoppio della prima guerra mondiale ed equipaggiavano le direzioni di tiro delle navi da guerra di grandi potenze come Germania e Gran Bretagna.
STEP #28 - La sintesi finale
Lo stereotelemetro è uno strumento che risale ai primi anni del ventesimo secolo. E' stato inventato da Carl Pulfrich e successivamen...
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Le seguenti vignette riguardanti la battaglia dello Jutland sono prese dal tratto n' 28 del 13 Luglio 1969 del Corriere dei Piccoli. L...
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Lo steoretelemetro è realizzato da: 1. Vetrino di base: s i tratta di una piccola lastra di vetro utilizzata per collocarvici sopra i...